Freelance in Spagna, come devo fatturare per avere l’introito netto che voglio?

autonomo fatturare in spagna

Se stai pensando di diventare Freelancer ti sarai fatto sicuramente questa domanda: Quanto devo fatturare per avere un introito minimo affinché la mia attività sia redditizia?

Avrai di certo sentito i tuoi amici e conoscenti dire che all’inizio non si guadagna molto, che devi investire, e soprattutto quanto sia difficile calcolare il totale della propria fattura.

Le spese personali che ognuno di noi ha da sostenere sono come è ovvio diverse a seconda del caso specifico: ci sarà chi è in affitto, magari ha figli a carico e deve provvedere al sostentamento (cibo, vestiti, scuola, ecc..), o chi invece vive solo, mantiene se stesso e lavora nella casa di proprietà, pertanto la risposta non sarà uguale per tutti.

In questo articolo svolgeremo un esercizio matematico (non un esercizio tecnico) per stabilire con discreta precisione come si deve fare la fattura di un Freelance per avere in tasca 2.000 euro netti.

Premesso che non esiste una sola risposta, dato che in Spagna esistono varie tariffe per la previdenza sociale (tarifa plana, autonomo societario, ecc..), in questa simulazione, verranno prese in considerazione alcune caratteristiche generali, e ciascuno potrà adattarle alla propria situazione per personalizzare il proprio business.

Il primo aspetto riguarda la “partita IVA”, e dove aprirla. In Spagna la libera professione si inquadra generalmente nella così detta “posición de autónomo” con relativa imposizione fiscale. Non sarà lo stesso aprire una attività nell’area peninsulare (incluse le isole del mediterraneo) e nei territori estremamente periferici come le Isole Canarie. In penisola e nelle Baleari c’è da tenere in considerazione l’IVA (21%), mentre alle Canarie non si parla più di IVA ma di IGIC (imposta sustitutiva) che è del 7%.

Anche se l’IVA o l’IGIC non si calcolano come benefici o spese mensili, influiscono in maniera determinante perché inclusi in fattura.

L’altro aspetto importante sarà la ritenuta IRPEF, anche questa inclusa nella fattura. Pur non essendo un beneficio, ne una spesa mensile, sarà importante per determinare il fatturato lordo. La ritenuta in Spagna equivarrà al 7% l’anno d’inizio attività e i due successivi, e a partire del quarto anno sarà del 15%.

Cosí, se un Freelancer nel suo quarto anno di attività fatturerà 2.500 euro lordi a in realtà avrà un guadagno netto di 2.006 euro.

Facciamo un po` di conti:

Fattura lordo 2.500 euro + IVA (21%) 525 euro – IRPEF (15%) 375 euro TOTALE 2650 euro

Al fatturato lordo si devono sottrarre i costi fissi (già sia mensilmente o in proporzione), come ad esempio il coworking, le spese mensili relative agli abbonamenti software o la previdenza sociale.

– Previdenza Sociale (seguridad social) 294 euro (quota per 2022)

– Costi fissi (software, commercialista, coworking, ecc) 350 euro

Compresi i precedenti concetti, il conto è davvero semplice e il Freelancer può avere una idea chiara di quanto realmente deve fatturare per il suo lavoro.

Come accennato in precedenza, l’operazione è alquanto fuorviante, perché IVA e l’Irpef vengono applicati come se fossero utili o perdite a fine mese, e tecnicamente non è così. Quello che vogliamo fare capire è cosa deve calcolare un Freelance all’ora di fatturare, in modo tale di arrivare a generare un fatturato in modo corretto secondo le proprie esigenze.

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